Mi ero ripreso da poco dalla morte improvvisa di un'altra persona quando quella maledetta mattina alle 10.20 squilla il telefono...."Siediti...."
Poteva andare peggio, anche se è un'amara consolazione.
E' stato strano, non avevo mai pensato che mio padre se ne sarebbe andato così in silenzio: non che credessi che se ne sarebbe andato facendo un gran chiasso, ma così no, improvvisamente e inaspettatamente.
La cosa più difficile è stato guardare mia sorella e vedere tutto il dolore che le passava dentro, abbracciare mia madre e sapere quanto si sarebbe sentita sola, mio fratello e tutti i suoi rimpianti nei suoi confronti che non sarebbero mai stati colmati e che sarebbero rimasti la come dei vasi vuoti, mai riempiti delle cose migliori.
L'unica cosa positiva è stato vedere mia nipote, così piccola, così dolce, così piena di vita: è uno dei maggiori rimpianti, quello di non averla vicina e non sentirmi un bravo zio perchè le do l'affetto che forse le è stato negato dalla perdita del nonno e dallo zio lontano.
Comincio a fatica grazie ai soliti problemi col braccio, comincio pensando a cose tristi, ma che fanno parte della vita, comincio seduto su una lapide che ha il mio stesso cognome ma che non è mio padre, solo quello che ne resta.
Ho sempre immaginato come me ne sarei andato io, e il pensiero è sempre andato al fatto che avrei lasciato questo mondo solo, penso che me ne andrò pensando agli altri prima che a me, a quello che lascerò, perderò, ma me ne vorrei andare colla possibilità di rimanere qua e di vedere quello che succederà a tanta gente a cui ho voluto bene, poter vivere accanto a loro silenziosamente, carezzandoli e facendoli ancora miei, andando via negli inverni freddi, sorridendo delle giornate bollenti come questa e dandogli una mano anche nel trapasso, perchè credo che in quel momento ci si sente ben soli.
Non è un bel modo di iniziare, ma io sono così, mi piace pensare che la confusione è solo una nota stonata nel silenzio e i funerali sono solo un modo per non ferire l'egocentrismo di chi ci ama, non certo un modo per dire addio a chi lascia, che poi, a dirla tutto, se proprio vogliamo dirla tutta, da me non se ne andrà mai.