In sostanza parlava di cosa si deve scrivere, e notava come molti di noi scrivano, in prima battuta, della loro vita. E' vero, lo facciamo tutti, ma è anche vero che non è "scrittura", ma semplicemente un raccontarsi. Un po' come il diario di Anna Frank, che per quanto sia un buon pezzo di encomiabile storia, a me non piace nemmeno tanto.
E allora l'autore suggeriva di scrivere "di ciò che sai", di inventare e dare libero sfogo alla propria fantasia.
Baglioni scrisse un pezzo che si intitolava "La radura dei cavalli bradi". Per mesi ho pensato che avesse un qualche senso, e un senso lo aveva, perchè quei cavalli li aveva visti veramente su delle montagne vicino Roma.
Ma la cosa che mi stupì veramente fu il fatto che molta parte delle canzoni era totalmente inventata.
Per quello forse quell'album mi piacque così tanto.
Se la fantasia è fatta col cuore, riesce anche a portarti lontano, molto più lontano della nostra misera realtà.
Nessun commento:
Posta un commento